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La parola dieta deriva dal greco Diaità che significa "stile di vita".

Seguire una dieta non significa necessariamente avere un piano alimentare restrittivo, può anche significare prendersi cura della propria alimentazione e della propria salute scegliendo in modo accurato di cosa alimentarsi e in quali quantità.

Esistono numerose tipologie di dieta che si differenziano tra di loro in base alle percentuali dei tre costituenti principali (carboidrati, proteine e lipidi) e in base ai principi e ragionamenti che stanno alla base.

Oggi si sa che qualunque tipo di dieta, se ipocalorica, è capace di indurre una riduzione di peso. La differenza principale tra le varie tipologie di dieta risiede nella capacità che un tipo di dieta ha di indurre un rapido recupero di peso rispetto ad un'altro tipo di dieta quando la si interrompe. La dieta ideale in questo senso è quella che permette di mantenere i risultati ottenuti in modo più semplice.

La dieta a Zona, è stata creata negli USA dal dott. Barry Sears e consiste in un metodo per indurre l'organismo a produrre una quantità di insulina che si mantenga in un "zona" né troppo alta né troppo bassa. La distribuzione dei macronutrienti si può riepilogare con la formula 40-30-30 (40% carboidrati, 30% proteine e 30%gGrassi) e inoltre, come è normale in una prescrizione dietetica, viene suggerita una adeguata attività fidica un controllo quotidiano dello stress.

Dieta Atkins
Dieta Atkins

E' fondamentalmente una dieta a basso contenuto glucidico, che tenta di soddisfare le richieste energetiche attraverso un consumo, eccessivo, di grassi e proteine.

Seguendo la dieta Atkins si instaura in pochi giorni una condizione di chetosi metabolica dovuta al consumo di tutte le riserve glucidiche presenti nell'organismo. Verranno quindi utilizzati ai fini metabolici prevalentemente i grassi che porteranno, col loro catabolismo, a produrre corpi chetonici che abbasseranno a loro volta il pH organico e possono provocare nausea, cefalea, affaticamento e in casi estremi coma.

Altri effetti collaterali dovuto alla dieta Atkins sono l'osteoporosi (dovuta ad una maggiore ecrezione di calcio a livello urinario per contrastare il pH acido indotto dall'eccesso di proteine ingerite), l'insonnia, l'ipercolesterolemia, le patologie renali (Ll'eccesso proteico può indurre un aumento del volume renale e una riduzione della sua capacità filtrante. Il ph acido può favorire inoltre la comparsa di calcoli urinari), le patologie cardiocircolatorie (l'aumentato consumo di alimenti di origine animale può aumentare il colesterolo circolante e aumentare di conseguenza il rischio di avere patoloie cordiache).

La dieta Dukan, ideata dal dott. Dukan, è oggi una delle dieta più utilizzate in commercio.

E' fondamentalmente una diea iperproteica/ipocalorica con scarso apporto di carboidrati ed eccessivo introito di proteine. Come tutte le diete iperproteiche la ridotta assunzione di carboidrati è capace di generare uno stato di chetsi (acidosi) che ha il duplice effetto di ridurre la sensazione di appetito e provocare una rapida riduzione del peso corporeo. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che con l'eccessivo lavoro a cui si sottopongono i reni (che devono smaltire il residuo azotato derivante dalla digestione delle proteine) e con l'instaurarsi uno stato chetosico ( che comporta un abbassamento del pH organico) si possono avere gravi conseguenze sulla funzionalità renale. Altri rischi sono relativi alla maggior incidenza di patologie cardiocircolatorie indotte da un aumento del colesterolo circolante e alla comparsa di osteoporosi indotta dalla maggiore escrezione di calcio a livello renale per contrastare l'abbassamento del pH indotto dall'eccesso di proteine ingerite.

Il termine “Dieta Mediterranea” nasce negli anni 50 grazie alle osservazioni del biologo e fisiologo americano Ancel Keys che in quegli anni venne in Italia per accertare la veridicità della bassa prevalenza di patologia coronarica nella città di Napoli. Nel giro di pochi mesi egli scoprì che la mortalità per cardiopatia ischemica nei paesi che si affacciavano sul mediterraneo era molto più bassa rispetto agli altri paesi.

Nel Novembre del 2010 la “Dieta Mediterranea” è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO non solo per la sua valenza culturale, storica e sociale ma anche per le sue dimostrate capacità protettive nei confronti della salute che si possono riepilogare nei seguenti punti:

  • Ha effetti favorevoli nei confronti della concentrazione delle lipoproteine circolanti
  • Stimola la vasodilatazione endoteliale
  • Migliora la sensibilità insulinica
  • Riduce il rischio di sviluppare la sindrome metabolica
  • Aumenta le capacità antiossidanti dell’organismo
  • Riduce la mortalità per malattie cardiovascolari
  • Riduce l’incidenza dei tumori

La Dieta Mediterranea (DM) è caratterizzata dalla quotidiana assunzione dei seguenti alimenti:

  1. Frutta e Verdura
  2. Cereali Integrali
  3. Noci e altra frutta in guscio
  4. Olio d’Oliva
  5. Prodotti d’origine marina
  6. Latte e prodotti lattiero-caseari
  7. Vino

Per fare in modo che la Dieta Mediterranea possa esplicare i suoi effetti protettivi sulla salute è necessario anche evitare o consumare solo occasionalmente alcuni alimenti.

-    Grassi, oli o alimenti contenenti grassi idrogenati: mai

-    Carni lavorate (salsicce, hot dog, salumi): massimo 2 porzioni (50 g) a settimana

-    Bevande zuccherate e dolciumi: massimo 5 porzioni a settimana

-    Alcool: in dosaggi superiori a quelli indicati come sicuri e protettivi

 

Le diete vegetariane sono costituite esclusivamente da alimenti vegetali ed escludono dall’alimentazione la carne e in certi casi anche tutti gli altri prodotti di origine animale (veganesimo)

Le diete vegetariane sono distinte in:

Dieta latto-ovo-vegetariana

Dieta latto-vegetariana

Dieta Vegana

Le diete vegetariane sono basate sulegumi, cereali, frutta (secca e fresca) e comprendono uova, latte e derivati per coloro che ne fanno uso. Molti prodotti comunemente consumati nelle diete vegetariane sono normalmente assenti in una classica dieta occidentale e appartengono ad altre tradizioni quali quelle dei paesi Orientali, asiatici, sud americani.

L'apporto proteico può essere mantenuto adeguato attraverso l'assunzione di alimenti ottenuti dalla lavorazione della soia.

L'obesità è una patologia caratterizzata da un accumulo di grasso corporea che può avere effetti negativi sulla salute riducendo l'aspettativa di vita e aumentando l'incidenza di numerose patologie

La parola "obesità" deriva dal  latino "obesitas", che significa "grasso, grosso o paffuto".

La definizione di Obesità passa per il calcolcolo dell'indice di massa corporea (IMC) anche detto BMI che mette in relazione il peso con l'altezza dell'individuo. Se il calcolo da un risultato superiore a 30 Kg/m2 il soggetto può essere considerato obeso. Se il valore supera il 35 Kg/m2 si parlerà di obesità di secondo grado mentre se il valore supera il 40 si parlerà di obesita di terzo grado (obesità grave)

L'obesità è frequentemente associata ad altre malattie come le disfunzioni cardiache, circolatorie, il  diabete, gli ictus, gli infarti, alcune forme di tumore, la sindrome da apnea notturna. La causa dell'obesità è multifattoriale ma nella stragrande maggioranza dei casi alla sua base si può riscontrare uno suilibrio tra la quantità di energie consumate e la quantità di cibo assunto: l'eccessivo apporto di calorie associato alla sedentarietà è la prima causa di obesità.

La sindrome metabolica è una situazione clinica caratterizzata da vari fattori di rischio e sintomi che si presentano contemporaneamente nell'uomo. Lo stile di vita è il fattore più importante nella comparsa della sindrome mertabolica ed è attraverso le modifiche allo stile di vita che la sindrome può essere tenuta sotto controllo. Interessa un'elevata percentuale della popolazione a livello mondiale e prevalentemente si manifesta dopo i 50 anni.

Diversi studi hanno confermato che gli individui colpiti dalla sindrome metabolica, che non cambiano drasticamente il proprio stile di vita, hanno un tasso di mortalità legato a problemi cardiovascolari più elevato rispetto a chi cerca rimedio migliorando il suo stile di vita.

I criteri diagnostici per la sindrome metabolica sono:

  • Elevata circonferenza addominale (maggiore o uguale a 102 cm nell'uomo e 88 cm nelle donne)
  • Ipertrigliceridemia (maggiore di 150 md/dl)
  • Ridotti livelli di colesterolo HDL (minore di 40 mg/dl dell'uomo e 50 mg/dl nelle donne)
  • Ipertensione arteriosa (minima superiore a 85 mmHg e massima superiore a 130 mmHg)
  • Iperglicemia a digiuno (superiore a 100mg/dl)

Il termine sovrappeso indica generalmente un eccesso di peso rispetto agli standard. Si definisce in sovrappeso chi, al calcolo del BMI (body mass index o indice di massa corporea) ha un risultato superiore a 25 Kg/m2  e inferiore a 30Kg/m2 .Si correla con numerosi fattori di rischio cardiovascolari e extracaridaci.